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  Nell’ambito delle attività museali perseguite dal MUVEL si è stipulato, in data 22 aprile un Accordo di partenariato tra l’Università degli Studi di Genova – Dipartimento di Antichità, Filosofia e Storia e il Comune di Castiglione Chiavarese per Il Museo Diffuso di Cultura Contadina di Velva. L’accordo, sottoscritto dai rappresentanti delle due istituzioni, vede come referenti, per Castiglione, Fausto Figone, direttore del Museo e per UniGE, la prof.ssa Anna Maria Stagno, coordinatrice presso UniGE del Laboratorio di Archeologia e Storia Ambientale (centro interdipartimentale di ricerca DAFIST-DISTAV) e corresponsabile con il prof. Marco Invernizzi del programma internazionale di formazione dottorale CLOE finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito delle azioni Marie Skłodowska-Curie-Cofund, e dedicato a favorire ricerche di giovani ricercatori sui temi dello sviluppo sostenibile delle aree rurali e montane a partire da prospettive storiche, ambientali e giuridiche.

L’accordo riguarda il tirocinio formativo della dottoranda Laura Gago-Chorén, che, con la supervisione della prof.ssa Stagno e della prof.ssa Margarita Fernández Mier dell’Università di Oviedo, sta svolgendo ricerche sulla storia dei territori montani confrontando le trasformazioni storiche dei paesaggi rurali e della gestione delle risorse ambientali dell’area di Velva e dei Baijo Ulha nelle Asturias.

L’accordo è stato reso possibile grazie alla collaborazione informale da tempo in corso tra il LASA e il Museo sui temi del patrimonio rurale e della sua conoscenza a partire dai quali anche la tesi della Chorén ha preso le mosse. Proprio l’altro valore della collezione di cultura materiale legata alla vita rurale dell’Appennino ligure che il Museo Diffuso di Cultura Contadina di Velva conserva ed espone è stata la ragione principale della scelta di questo luogo per il tirocinio nell’ambito di questa ricerca europea.  

Grazie a questo accordo, durante il suo tirocinio di tre mesi a partire dal primo maggio, la dott.ssa Chorén collaborerà con il personale del museo nell’organizzazione, analisi e interpretazione di parte della collezione, in particolare di quella connessa alle pratiche agro-silvo-pastorali e alla cultura materiale della gestione del territorio.  Tra i suoi compiti rientrerà anche il contributo alla documentazione e contestualizzazione di specifici oggetti del museo, supportando gli sforzi volti a collegare i reperti storici alla memoria locale e alla storia ambientale. Inoltre, parteciperà alla pianificazione e realizzazione di attività educative che colleghino le narrazioni del museo alla ricerca attuale e alla sensibilizzazione sul patrimonio. Questo distacco rappresenta un’importante opportunità di scambio reciproco di conoscenze: da una parte la giovane ricercatrice   beneficerà del forte legame del museo con la comunità locale e del suo ruolo nella conservazione e comunicazione e rielaborazione delle memorie legate a questi luoghi e agli spazi, dall’altro contribuirà con le sue competenze in archeologia del paesaggio, storia orale e lavoro etnografico sul campo a fornire elementi per consolidare l’approccio storico allo studio e alla caratterizzazione degli spazi e degli oggetti che rappresentano la traccia attuale degli usi e dei modi di abitare del passato. La collaborazione, infatti, mira a rafforzare gli sforzi in corso nell’interpretazione del patrimonio e nello sviluppo territoriale sostenibile.