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La definizione di Museo ha assunto nelle diverse epoche forme differenti, riconducibili al ruolo svolto da questa istituzione nella società- Attualmente, il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, all’art. 101, comma 2, da questa scarna definizione:

“Il Museo è una struttura permanente che acquisisce, conserva, ordina ed espone beni culturali per finalità di educazione e di studio”.

Più articolata è la definizione data dall’ICOM (International Council of Museums), per il quale:

“Il Museo è una istituzione permanente senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che effettua ricerche sulle testimonianze materiali e immateriali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, le comunica, e soprattutto le espone, per scopi di studio, educazione e diletto”. Il Codice etico dell’ICOM per i Musei precisa poi: “Al Museo spetta il compito di sviluppare il proprio ruolo educativo e richiamare un ampio pubblico proveniente dalla comunità e dal territorio. L’interazione con la comunità e la promozione del suo patrimonio sono parte integrante della funzione educativa del Museo”.

Potremmo quindi dire che il Museo è un’istituzione culturale capace di iniziative proprie e di svolgere un ruolo socialmente formativo, di educare la sensibilità, la conoscenza, di salvare il futuro del passato e il futuro del presente. Il Museo oggi è – o vorrebbe essere – un “organizzatore di cultura” radicato nella società civile e, in particolare, nella comunità di riferimento. Il Museo opera delocalizzando e rilocalizzando beni materiali, che nel passaggio dal contesto di partenza a quello museale perdono e acquisiscono valori e significati, affidando al Museo il compito di ricercarli, conservarli e comunicarli.

Nel nostro caso, il Museo Diffuso della Cultura Contadina di Velva è depositario di testimonianze, materiali e immateriali, di un contesto e di un territorio comunque di prossimità fisica e ideale, che ne costituiscono la memoria. Questo particolare rapporto rende il Museo protagonista attivo della valorizzazione del territorio di riferimento, facendosi al tempo stesso interprete delle visioni e delle esigenze della comunità che, nel tempo, ha contribuito a crearlo e trasformarlo.